Oggi, la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo (IMCO) ha espresso la propria opinione sulla imminente riforma del copyright. Questo era il secondo voto in ordine di importanza su questo progetto: a settembre seguirà il voto nella commissione Affari Legali, che conduce su questo tema. Il risultato mostra chiaramente che ogni singolo voto conta – dobbiamo continuare a lottare.
1. “Compromessi alternativi” sconfitti
La scorsa settimana, ho avvertito del tentativo del MEP Pascal Arimont di indebolire i negoziatori dei gruppi politici e far passare dei pessimi “compromessi alternativi”. Attraverso negoziazioni durate fino all’ultimo momento, questo tentativo è stato sconfitto. Grazie per esservi impegnati e per aver messo pressione sui vostri parlamentari!
Riguardo alle questioni controverse contenute in questi “compromessi alternativi” , il risultato di una è stato positivo, ma sull’altra il voto è finito nel caos:
2. Macchine della Censura tenute a distanza
La commissione ha respinto le macchine della censura facendo passare un compromesso più equilibrato e ragionevole.
Il nuovo testo, proposto inizialmente dal MEP Michał Boni nella Commissione per le Libertà Civili (LIBE), rimuove l’obbligo per le piattaforme internet di usare tecnologie come il riconoscimento automatizzato dei contenuti per sorvegliare gli upload degli utenti. Inoltre rafforza la possibilità per gli utenti di contestare la rimozione di lavori da loro caricati in rete.
3. Nessuna maggioranza a protezione della vostra libertà di condividere notizie
Tragicamente, la commissione incaricata di difendere i diritti del consumatori non è stata in grado di accordarsi per dichiararsi contro il previsto copyright extra per i siti di notizie che esperti indipendenti hanno attaccato all’unanimità definendolo (tra le altre cose) “un’interferenza con la libertà di parola”.
I sostituti del gruppo Socialisti e Democratici di Francia e Belgio si sono ribellati ai negoziatori del proprio gruppo, ed alcuni MEP che si oppongono a questi piani sono mancati all’appello: l’intero gruppo della sinistra GUE/NGL, gli italiani del Movimento Cinque Stelle ed alcuni MEP del gruppo ECR non si sono presi il disturbo di presentarsi a votare contro questo attacco alla vostra libertà di condividere notizie in rete. Come risultato, il piano di tutti è saltato e nessuna delle modifiche alla disastrosa proposta della Commissione Europea ha ottenuto la maggioranza.
Il fatto che questi parlamentari non ci abbiano tenuto abbastanza da partecipare al voto ha avuto un considerevole impatto negativo non solo su questo argomento: molti cambiamenti positivi sono stati rigettati solamente per uno o due voti, come la richiesta che i chiavistelli digitali (DRM) non si intromettano nell’esercizio di eccezioni al copyright da parte degli utenti.
4. Si prospettano restrizioni al text & data mining
La commissione IMCO vuole che il moderno metodo di ricerca tramite text e data mining sia consentito solo ad un ristretto gruppo di persone, anche se è stato leggermente ampliato, come proposto dalla Commissione Europea stessa, anche alle istituzioni che si occupano di valorizzazione del patrimonio culturale (prima era limitato agli istituti di ricerca). Ma questo non basta: Non vi è motivo per vietare il data mining ad hobbisti, giornalisti, startup e altri professionisti.
Cosa ancor peggiore, la commissione IMCO vuole permettere l’analisi dei soli dati il cui accesso sia stato “acquisito”, sollevando inutilmente la questione se i dati liberamente disponibili sul web possano essere o meno estratti.
5. Sta nascendo il consenso sulla legalizzazione dei contenuti generati dagli utenti in Europa
La commissione ha adottato una proposta originariamente avanzata dalla Commissione Cultura per chiedere eccezioni al copyright e legalizzare molte pratiche diffuse oggi su Internet come le GIF, i meme, i lipdubs e altre forme di contenuti generati dagli utenti.
Ha anche proposto di permettere la Libertà di Panorama, ossia la possibilità di diffondere liberamente foto di luoghi pubblici in tutta l’UE -una cosa chiesta da mezzo milione di persone in una petizione due anni fa, ma che la Commissione Europea ha deciso di ignorare.
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Il risultato di oggi dimostra quanto ravvicinata sia questa lotta: se il copyright europeo sarà sconvolto per molti anni, se le macchine da censura saranno installate, se avrete ancora la libertà di linkare contenuti, se le moderne pratiche di ricerca saranno accessibili a chiunque. Tutto ciò si ridurrà al voto di ogni singolo membro del Parlamento – o alla sua assenza.
Questa dev’essere una chiamata all’azione per chiunque abbia a cuore le libertà di internet e un copyright sostenibile. Per favore, continuate ad organizzarvi per resistere a queste idee dannose!
Continuate ad esporre i fatti a quei parlamentari che non sono esperti di questi temi e potrebbero facilmente farsi abbindolare dagli argomenti dei lobbisti. Per esempio, lasciate un commento sotto gli articoli che condividono sui loro social media, spiegando che questo è esattamente il tipo di azione che stanno cercando di limitare con le loro proposte legislative. Si rendono conto che hanno appena causato un danno economico al sito di notizie che hanno linkato? Chiedete loro di spiegare perché hanno respinto il consenso accademico.
Pretendete che i parlamentari progressisti si mettano in gioco e diano alle libertà online l’importanza che meritano:
Non ci sono scuse per far mancare i voti cruciali sulle libertà in internet! Tweet this!
Per quanto possibile ai sensi di Legge, il creatore ha rinunciato al Copyright ed ai diritti correlati connessi a questo lavoro.